Se sfogliate un libro di neurologia alla voce cefalee avrete di che
sbizzarirvi, ne esistono infatti moltissime forme ed è doveroso affermare che non tutte possono
beneficiare del trattamento osteopatico.
Per fortuna ne esistono anche diverse che potrebbero giovarsene, ad esempio la famosa cefalea muscolo tensiva.
Come in ogni altra problematica, l'osteopata
dovrà valutare se sono presenti delle disfunzioni (aree del corpo in cui
la mobilità, la simmetria e la trama tissutale sono alterate) che
potrebbero essere correlate con il sintomo. A volte i mal di testa
compaiono qualche tempo dopo un colpo di frusta o un trauma alla testa,
in questo caso è molto probabile che ci sia una causa "meccanica" alla
base.
Molte altre volte il paziente si è dimenticato che ha un diaframma e, piuttosto che usare quello per respirare, mette in gioco tutti i muscoli del collo e delle spalle, caricando di tensione la parte alta. Il diaframma se non adeguatamente stimolato tende ad ridurre la sua lunghezza e la sua elasticità, in questo modo le strutture che lo attraversano lungo i suoi fori (l'esofago, i nervi frenici, i narvi vaghi...), possono essere soggette a una maggior tensione, che si trasmetterà trasmessa nei punti di origine, la zona cervicale e il cranio ad esempio.
Rilasciare le tensioni presenti sul diaframma, migliorare la mobilità delle aree disfunzionali può dare ottimi risultati in caso di cefalea mio tensiva. L'attività fisica aerobica aumentando i volumi respiratori, eliminando le tossine e riducendo l' infiammazione sistemica aiuta a mantenere i risultati raggiunti. Anche tutte le discipline che hanno come focus la respirazione (arti marziali, yoga, pilates, meditazione) aiutano a prendere consapevolezza del diaframma e ad attivarlo durante la vita quotidiana.
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